L’energia solare potrebbe cambiare il volto dell’Africa
Il potenziale dell’energia solare è immenso in Africa. Il continente è infatti il più luminoso al mondo. I suoi 30,37 millones km² ricevono un’ irradiazione solare pari o superiore a 2.000 kWh / (m2 anno).
Riflettere sulla gestione delle risorse energetiche, per aumentare il peso dell’energia solare e delle altre forme di energia rinnovabile, è d’obbligo se si vuole promuovere la transizione energetica dell’ Africa verso un futuro più prospero e sostenibile. Ultimamenti ci sono stati forti miglioramenti nell’ economia africana. La crescita del prodotto reale è aumentata del 3,6% nel 2017 e si prevede che arrivi al 4,1% tra il 2018 ed il 2019 (African Economic Outlook 2018). Inevitabilmente quando vi è una crescita nell’economia di un paese, aumenta anche la domanda di energia. E questo è quello che sta succedendo in Africa. Solo nel 2017 si è registrato un aumento nel consumo di energia del 2.9% e secondo IRENA, la domanda di elettricità dovrebbe triplicare entro il 2030.
Questi numeri parlano chiaro: i livelli di industrializzazione e produttività sono aumentati e la gestione delle risorse rinnovabili, chiave nell’ incoraggiare lo sviluppo economico, acquista sempre più protagonismo. Attualmente, si tratta di una vera e propria sfida per il “Continente del Sole”. L’ Africa possiede infatti ingenti risorse naturali: biomasse, geotermiche, idroelettriche, solari o eoliche. Questo grande patrimonio energico potrebbe cambiare per sempre il volto del paese. La diversificazione delle fonti aumenta la capacità produttiva di energia e questo cambiamento di paradigma nel settore energetico, quindi, risolverebbe due dei talloni d’achille dell’industria: soddisfare la domanda e fornire reti di approviggionamento sicure.
600 millioni di africani vivono ancora nel buio e, per approssimativamente 730 milioni di persone, la forma più comune di approvvigionamento è quella della biomassa (IEA, 2014ª). Ma il cambiamento potrebbe essere dietro l’angolo. Infatti, il settore delle energie rinnovabili ha registrato nell’ultimo anno un aumento de 13%. L’energia solare cresce invece al 19%. La ricerca di McKinsey dimostra che la capacità di produzione energetica in Africa è di 1,2 terawatt escluso il solare e più di 10 terawatts compreso il solare. Solo il solare- che l’Africa ha in abbondanza – può fornire dunque circa 10 terawatt di nuova energia.
Il continente africano guarda sempre di più al settore solare fotovoltaico (PV) quale garanzia di una fonte energetica sicura e sostenibile sia connessa in rete che autonoma. Oltre a essere una soluzione molto economica, con una struttura di costi alquanto competitiva (i prezzi dei moduli fotovoltaici solari sono diminuiti dell’80% dalla fine del 2009), i tempi richiesti per la progettazione di un impianto fotovoltaico e per la sua realizzazione sono minori rispetto a quelli richiesti per altri tipi di impianti. Secondo il report di Irena, i prezzi dei moduli solari fotovoltaici sono diminuiti rapidamente a partire dalla fine del 2009, arrivando a un costo compreso tra 0,52 USD e 0,72 USD / watt nel 2015. Il costo medio pesato del solare fotovoltaico su scala industriale è calato del 62% tra il 2009 e il 2015 e potrebbe diminuire del 57% rispetto ai livelli del 2015 entro il 2025. Globalmente, gli incrementi di capacità del solare fotovoltaico sono aumentati di sei volte passando dagli 8 gigawatt nel 2009 a quasi 47 GW nel 2015. Il solare fotovoltaico è una soluzione altamente modulare, sia on-grid che off-grid. Può fornire illuminazione ed elettricità a una singola casa non collegata alla rete elettrica, può essere incorporata in mini- reti che possono essere dimensionate per fornire da diversi kilowatt (kW) a molti MW, e può conseguire elevate economie di scala a livello industriale.
La tecnologia del solare fotovoltaico rappresenta una speranza concreta per il 40% di africani che vivono nelle area rurali, specialmente nelle aree sub-shariane e che non hanno accesso all’elettricità. Questo segmento di popolazione sperimenta vari black out e guasti alla rete di distribuzione, ovvero vive senza elettricità durante giornate intere. I progetti di mini-rete e off-grid non richiedono la connessione a una rete di trasmissione e distribuzione elettrica centralizzata o nazionale e sono quindi ideali per dotare le comunità isolate e lontane dalle linee di trasmissione esistenti di una certa indipendenza energetica. Le tecnologie solari ed in generale le tecnologie verdi sono capaci dunque di promuovere una sviluppo economico più inclusivo.
I paesi con bassi tassi di elettrificazione hanno un PIL pro capite più basso e sono dunque meno sviluppati. La logica di base è che un maggiore accesso all’energia conduce a netti miglioramenti nell’assistenza sanitaria, nell’istruzione, nell’aspettativa di vita e nelle opportunità economiche.
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